SOCIOLOGIA 2

 SOCIOLOGIA 2





Da disciplina nascente a scienza affermata 

La sociologia nasce in risposta a a questioni suscitate dalla Rivoluzione industriale, matura anche la convinzione che esiste una capacità di adattamento dei soggetti sociali al cambiamento anche radicale delle condizioni circostanti. 
I "classici" della sociologia sono Emile Durkheim, Max Weber, Vilfredo Pareto e Georg Simmel che hanno portato questa disciplina dallo stato nascente a quello di scienza affermata e universalmente riconosciuta. Hanno elaborato un apparato concettuale specifico, per descrivere determinati fenomeni di rilevazione sociale. Inoltre hanno apportato un' autonoma riflessione metodologica (come fare una ricerca empirica) e hanno circoscritto un campo di ricerca definito. In fine grazie a loro è maturata la consapevolezza dell'autonomia specifica della sociologia nei confronti delle varie ricerche.






Emile Durkheim  

Emile Durkheim studia le trasformazioni che interessano la società alla fine del XIX secolo. Egli cerca di comprendere le forze che tengono coesa una società, forze che lui chiama solidarietà. 
Le forze di coesione sono di due tipi, la prima è la società preindustriale. i questa forza di coesione il legame interpersonale che si instaurava i membri di una collettività era un "legame per somiglianza"  ma svolgevano attività analoghe. Nella società preindustriale le persone si sentivano unite da un legame di somiglianza, Durkheim chiama questo legame solidarietà meccanica.
La società industriale si tratta di una coesione basata sulla differenziazione degli individui, quindi sul loro essere complementari gli uni dagli altri. Durkheim la chiama solidarietà organica. 
La coesione sociale si basa sulla divisione del lavoro. Il sistema funziona per via della divisione del lavoro, che ha un valore sociale. Quando la solidarietà viene meno c'è l'anomia, una situazione di carenza delle norme sociali che sono la principale manifestazione dei legami tra le persone. L'anomia è un fattore di disgregazione della collettività. 
Durkheim studia il suicidio, individuando tre ragioni per cui un soggetto può togliersi la vita:
- il suicidio altruistico, provocato dall'adesione incondizionata alle norme del gruppo a cui si appartiene
- il suicidio egoistico che riguarda un soggetto scarsamente legato alla collettività di riferimento, emarginato
- il suicidio anomico, tipico della società moderna, si verifica quando i legami sociali si allentano e gli individui perdono interesse nella vita collettiva.
Il fattore che da origine alla distinzione del suicidio è il grado di integrazione del singolo della società. Durkheim considera i suicidi come eventi accaduti: 
- in una stessa società
- in una precisa unità di tempo.
La funzione coesiva dipende ora dalla religione, gli individui sono legati l'uno all'altro dalla religione e da un esercizio di solidarietà e aiuto reciproci. Queste caratteristiche producono la solidarietà sociale e si crea un parallelismo tra vita sociale e vita religiosa.
La società è esterna agli individui e coercitiva nei loro confronti:
- la società forma l'individuo fin dalla nascita, comunicandogli una serie di comportamenti tipici e di valori tradizionali che egli non sarebbe in grado di inventare autonomamente
- le istituzioni sociali hanno una durata e una continuità che superano di gran lunga la vita di coloro che ne fanno parte e non ne vengono scalfite.

  



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