ANTROPOLOGIA 2

 ANTROPOLOGIA 2 

IL CONCETTO DI CULTURA

Cultura e civiltà nell'antropologia inglese

Concetto di cultura ➡ insieme di credenze, abitudini, modi di pensare, valori ideali tipici di un gruppo o
popolo.
L'antropologia per Edward B. Taylor viene descritta dal suo libro dove formula la sua definizione di "cultura" ➡ la cultura intesa nel suo senso etnografico più ampio, è quell'insieme complesso che include le conoscenze, le credenze, l'arte, la morale, il diritto, i costumi e qualsiasi altra capacità e abitudine acquisita dall'uomo in quanto membro della società.
 La cultura per lui aveva due sfumature: 
- quella fortemente connaturata a una popolazione, società o comunità
- caratteristica universalmente umana 
Gli antropologi evoluzionisti individuano gli stadi di sviluppo della società 
Le leggi che governano l'incremento della produzione materiale e intellettuale della società odierna sono le stesse che hanno determinato lo sviluppo della società passate ➡ passaggio da uno stadio culturale inferiore si passa a uno superiore.

Il concetto di cultura nell'antropologia statunitense

Negli Stati Uniti Franz Boas sosteneva che la cultura non poteva essere trattata in generale ma che bisognava studiare ogni cultura nella sua specificità. Egli è riconosciuto per il particolarismo storico.
All'università di New York insegnò a molti antropologi del secolo scorso che ebbero un ruolo di primo piano per le loro teorie della cultura. 
Boas evitò sempre di dare una definizione di concetto di cultura, ma si batté per far capire che i fenomeni culturali hanno poco o nulla a che vedere con quelli biologici. 
Boas e i suoi allievi fecero della cultura un oggetto di ricerca a sé stante, proprio di una disciplina specifica come l'antropologia culturale. 
Nasce il darwinismo sociale  ➡ le leggi che regolano la selezione naturale nelle specie animali sono le stesse che governano la selezione sociale.
 


Malinowski e la teoria strumentale della cultura 

Malinowski adottò un nuovo metodo di ricerca: cercò di trascorrere più tempo possibile con i locali,
seguendo le loro coltivazioni, i riti magici, i loro sogni, il comportamento sessuale e le spedizioni. Lui tentò di "afferrare"  il punto di vista dell'indigeno, il suo rapporto con  la vita, di rendersi conto della sua visione del suo mondo. Malinowski definisce la cultura come "il tutto integrale consistente degli strumenti e dei beni di consumo, delle idee e delle arti, delle credenze e dei costumi. Malinowski cominciò a pensare in termini di società "integrate funzionalmente"

Radcliffe-Brown e lo studio della struttura sociale 

Alfred R.Rdadcliffe-Brown non parlò mai di cultura, perché contro questo termine. Egli si concentrò
sullo studio delle struttura sociale ➡ complesso delle relazioni che legano tra loro individui e gruppi all'interno di una comunità. Radcliffe- Brown al contrario di Malinowski 

La dimensione sociale del pensiero in Durkheim 


Brown fu molto influenzato da Emile Durrkheim, grande sociologo francese. Per lui il tema della           
coesione sociale è il riflesso di quello che chiama "solidarietà sociale". Durrkheim voleva capire come
nonostante tutti i conflitti che ha una società questa possa continuare ad esistere. Lui divide quindi la società in due tipi:
- solidarietà meccanica 
In questa solidarietà c'è la tendenza che i singoli si conformino alla tradizione e che i rapporti sociali siano basati sui legami famigliari
- solidarietà organica
In questa società i singoli tendono a differenziarsi dal gruppo  e rapporti sociali sono basati da un contratto 



Mauss e la teoria del dono e della reciprocità

Marcel Mauss allievo di Durkheim introdusse la definizione di fatti sociali totali. Un fatto sociale totale   secondo Mauss era il dono che apparteneva alla società meccanica. Gli individui secondo lui seguono 
 regole di cui sono all'oscuro. Per il dono Mauss individua tre regole: 
-dare 
-ricevere
-ricambiare
Tutte regole alla base del principio della reciprocità 

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